scritti
maurizio esposito <mrz.esposito@gmail.com> 17 giugno 2011 13:58
A: progetto QD <progettoqd@gmail.com>


Tommi, non ci crederai,
ma è il primo momento in cui riesco a scriverti le cose che ho pensato.
ti mando diverse cose:
1.
è un passo da un libro di ghirri, Nulla di antico sotto il sole L'ho letto una settimana fa e mi ci sono ritrovato: (riconosco per primo che la citazione di Ghirri può essere pesante): Nelle "mie" foto i soggetti sono quelli di tutti i giorni, appartengono al nostro campo visivo abituale: sono immagini insomma di cui siamo abituati a fruire passivamente; isolate dal contesto abituale della realtà circostante, riproposte fotograficamente in un discorso diverso, queste immagini si rivelano cariche di un significato nuovo.
2.
conversazione con una mia amica su qd, copiata e incollata così com'è avvenuta.
alla fine io ti ho parlato dell'unica cosa di cui so veramente qualcosa di me
dimostrando di non saperne molto in realtà e di apprezzare anche questo non saperne molto
3. Taccuino
Fotogafare il quotidiano non significa esclusivamente fotografare ciò che accade ogni giorno. Così come interpretare quella parte del manifesto dove si dice " tra geografia e biografia", in modo da raccontare le abitudini di vita che abbiamo, può essere, se tutto si riduce a questo, limitante. Per me Qd deve scavare nell'abitudine, cercare di trovare la profondità in superficie o la superficie stessa in superficie, reinventare il quotidiano. Se qd non trasforma il quotidiano finisce per raccontare l'abitudine. Ma non l'abitudine che abbiamo di attraversare sempre gli stessi luoghi e le stesse persone, ma l'abitudine a non vedere ciò che attraversiamo e chi viviamo. La trasformazione del quotidiano per me è una conseguenza diretta del progetto Qd. Sento inoltre la necessità di fotografare la differenza nel quotidiano. Le giornate non si ripetono sempre uguali come l'etimo della parola quotidiano potrebbe far pensare, almeno non a Napoli, non nella mia vita.
il precariato, la libertà del dottorato, la discontinuità dei lavori di fotografia e delle docenze, tutto questo non si ripete mai identico.
Inoltre, anche eventi meno continui accadono nel quotidiano, e ce ne sono di vari tipi:
-eventi che accadono con una continuità nel tempo che non è quotidiana ma che cmq costituiscono il quotidiano: un'amica che vive da anni in una città lontana e che torna, irrompe nel quotidiano e può essere materia del progetto Qd.
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1 di 2 08/09/11 15.12 -eventi contingenti che accadono nel quotidiano ma hanno una durata talmente breve che finiscono per essere dimenticati. La passante di cui parla Baudelaire nei Fiori del male è Qd. Solo, in questo caso bisogna cercare di trasformare la fotografia dell'attimo, far si che il contingente non resti tale ma divenga immanenza.
Considerazioni:
Alla fine non credo molto in questa terza parte. Se non in quella frase in giallo. Penso siano appunti che sicuramente mi sono serviti a capire meglio la mia posizione e il modo d'interpretare il progetto fotograficamente e il quotidiano, cioè la vita, ma restano una teoria della scrittura, e non una pratica, (perché anche la scrittura può essere un atto teorico o pratico), un tentativo di fissare Qd quando il compito di Qd è invece quello di raccontare il nostro divenire quotidiano. Mi sembra un po' un parlare di Qd mentre con le foto io mi sento Qd.
TOMMI, Pubblica tutto quello che ti pare, taglia copia incolla, è tutto materiale a disposizione del progetto che puoi selezionare o scartare. Credo che il progetto si arricchisca quando ci dedichiamo ad esso. Può sembrare banale ma non lo è. Perché intendo dire che il progetto secondo me non deve servire esclusicamente a portare avanti le proprie ricerche personali sapendo già cosa si fotograferà e come, ma bisogna perdersi nel progetto e nel quotidiano, scoprirsi nuovi, e quindi scoprire nuove fotografie che uno
non avrebbe mai pensato di scattare.
tommi scusa se mi sono dilungato un abbraccio e a presto
Maurizio